Credo fermamente che uno dei grandi piaceri della vita sia la lettura e, per essere puro piacere e non studio, deve essere di sera, a letto, sotto le coperte. Mi piace che ci sia silenzio, che la mente sia sgombra dalle cose da fare, per lasciare così che la stanchezza della giornata si sciolga tra le pagine.
Quante notti passate a leggere, quante volte mi dicevo, a mezzanotte, "basta, l'ultima pagina", poi guardavo l'orologio ed erano già le 2.
Ora, da mamma, spero di riuscire a trasmettere questo mio amore viscerale per i libri anche a mio figlio. Leggo per lui da sempre e ho capito quanto sia importante la lettura ai bambini anche grazie a Me lo leggi? di Giorgia Cozza, libro che vi consiglio caldamente, per comprendere tutti i benefici della lettura condivisa con i bambini. Anzi, già che ci siete, leggete anche tutti gli altri libri di Giorgia, primo fra tutti Bebé a costo zero. Non ve ne pentirete, sono libri che parlano dritti al cuore e aprono la mente.
Tornando a noi, qualche giorno fa io e mio figlio abbiamo ritrovato unreperto archeologico tesoro della mia infanzia, Silly Symphonies. Le grandi favole di Walt Disney.
Si tratta di un libro edito per la prima volta in Italia nel 1982, che contiene le storie illustrate delle Silly Symphonies di Walt Disney. Le Silly Symphonies vennero inventate da Disney alla fine degli anni '20, in seguito all'introduzione del sonoro nel cinema. Disney aveva compreso quale rivoluzione rappresentasse il sonoro e così produsse " i primi disegni animati nei quali le composizioni musicali si animassero, diventando i veri protagonisti" (cit. dall'introduzione).
A partire dai primi anni '30, si iniziò a sentire la necessità di una trama ed ecco nascere, tra gli altri, Le storie di mamma oca, il Brutto anatroccolo e I tre porcellini (sfruttando già il Technicolor).
Il mio libro contiene appunto le storie delle Silly Symphonies e le illustrazioni risalgono perciò agli anni '30 (roba da paleolitico, credo, per i bambini). Ma sono disegni così belli che mio figlio di 5 anni li sfiora, li accarezza e ne scruta ogni particolare. Ormai è diventato il libro che leggiamo più volentieri.
Ieri, complice una giornata di pioggia che non invogliava ad uscire, ci siamo accoccolati sul divano e gli ho letto Il brutto anatroccolo.
Quando leggo a mio figlio, i minuti scorrono veloci, perché leggere a un bambino non è solo leggere una storia. È studiare i disegni, spiegare le parole difficili, fare domande e dare risposte.
Soprattutto, però, è emozionarsi. L'impatto di certe fiabe ascoltate per la prima volta è sorprendente, il bambino si commuove, riflette, coglie particolari e dettagli. Il genitore ha, dal suo canto, il privilegio di assistere a quel meraviglioso lavorio della mente bambina e riscopre gli stessi sentimenti di tanti anni prima, o ne prova di nuovi.
Mi rendo conto di come la lettura condivisa sia anche un importante strumento di dialogo: io mamma - o papà, se legge lui - posso comprendere meglio il suo mondo infantile e lui, bimbo, scopre piano piano il mondo degli adulti, con le sue complesse e talvolta paurose sfaccettature, ma al caldo dell'abbraccio di mamma e papà.
Pensandoci bene, si dice "libro", ma in questa parola c'è molto di più: ci sono coccole, storie e racconti; c'è il momento della pausa dalla frenesia, c'è l'irrinunciabile rito della buonanotte per augurare sogni d'oro.
Leggo a mio figlio perché possa sognare, imparare ogni giorno qualcosa di nuovo e scoprire a sua volta, quando sarà in grado di farlo da solo, quanti mondi ci sono tra le pagine di carta e inchiostro.
Quante notti passate a leggere, quante volte mi dicevo, a mezzanotte, "basta, l'ultima pagina", poi guardavo l'orologio ed erano già le 2.
Ora, da mamma, spero di riuscire a trasmettere questo mio amore viscerale per i libri anche a mio figlio. Leggo per lui da sempre e ho capito quanto sia importante la lettura ai bambini anche grazie a Me lo leggi? di Giorgia Cozza, libro che vi consiglio caldamente, per comprendere tutti i benefici della lettura condivisa con i bambini. Anzi, già che ci siete, leggete anche tutti gli altri libri di Giorgia, primo fra tutti Bebé a costo zero. Non ve ne pentirete, sono libri che parlano dritti al cuore e aprono la mente.
Tornando a noi, qualche giorno fa io e mio figlio abbiamo ritrovato un
Si tratta di un libro edito per la prima volta in Italia nel 1982, che contiene le storie illustrate delle Silly Symphonies di Walt Disney. Le Silly Symphonies vennero inventate da Disney alla fine degli anni '20, in seguito all'introduzione del sonoro nel cinema. Disney aveva compreso quale rivoluzione rappresentasse il sonoro e così produsse " i primi disegni animati nei quali le composizioni musicali si animassero, diventando i veri protagonisti" (cit. dall'introduzione).
La Skeleton Dance fu la prima della Silly Symphonies
A partire dai primi anni '30, si iniziò a sentire la necessità di una trama ed ecco nascere, tra gli altri, Le storie di mamma oca, il Brutto anatroccolo e I tre porcellini (sfruttando già il Technicolor).
Il mio libro contiene appunto le storie delle Silly Symphonies e le illustrazioni risalgono perciò agli anni '30 (roba da paleolitico, credo, per i bambini). Ma sono disegni così belli che mio figlio di 5 anni li sfiora, li accarezza e ne scruta ogni particolare. Ormai è diventato il libro che leggiamo più volentieri.
Ieri, complice una giornata di pioggia che non invogliava ad uscire, ci siamo accoccolati sul divano e gli ho letto Il brutto anatroccolo.
The Ugly Duckling di W. Disney
Soprattutto, però, è emozionarsi. L'impatto di certe fiabe ascoltate per la prima volta è sorprendente, il bambino si commuove, riflette, coglie particolari e dettagli. Il genitore ha, dal suo canto, il privilegio di assistere a quel meraviglioso lavorio della mente bambina e riscopre gli stessi sentimenti di tanti anni prima, o ne prova di nuovi.
Mi rendo conto di come la lettura condivisa sia anche un importante strumento di dialogo: io mamma - o papà, se legge lui - posso comprendere meglio il suo mondo infantile e lui, bimbo, scopre piano piano il mondo degli adulti, con le sue complesse e talvolta paurose sfaccettature, ma al caldo dell'abbraccio di mamma e papà.
Pensandoci bene, si dice "libro", ma in questa parola c'è molto di più: ci sono coccole, storie e racconti; c'è il momento della pausa dalla frenesia, c'è l'irrinunciabile rito della buonanotte per augurare sogni d'oro.
Leggo a mio figlio perché possa sognare, imparare ogni giorno qualcosa di nuovo e scoprire a sua volta, quando sarà in grado di farlo da solo, quanti mondi ci sono tra le pagine di carta e inchiostro.
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