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Visualizzazione dei post da 2023

L'angolo di Don Camillo: la psicanalisi

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  Gli anni passano, le passioni restano.  Guareschi è sempre il mio "amico"letterario, l'autore nel quale mi ritrovo quando devo aggiustare i pezzi, quando voglio sorridere, ma allo stesso tempo ricordarmi che la speranza è una virtù teologale e non un motto idiota come il pandemico "Andrà tutto bene".  Quindi, questo blog continuerà ad ospitare la rubrica "L'angolo di Don Camillo", anche se, devo essere sincera, per questo post dovrebbe essere più correttamente "L'angolo di Guareschi".  Il brano che vi propongo, infatti, non è tratto dai libri del Mondo piccolo, ma dall'autobiografia "Chi sogna nuovi gerani?". La stavo rileggendo perché continuo a lambiccarmi il cervello su tutta la questione inerente al processo e all'incarcerazione per la lettera di De Gasperi facente parte del cosiddetto carteggio Churchill - Mussolini di cui oggi non si sente mai parlare. Una fetta di storia che sui libri non esiste e che faccio

Sparano alla prof. Promossi con 9 in condotta

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 Leggo, schifata, ma non stupita, la notizia che i bulli dell'Itis Viola Marchesini di Rovigo, che hanno sparato al volto alla loro insegnante con una pistola a pallini di gomma (la donna ha rischiato di perdere un occhio), sono stati promossi con il 9 in condotta . Ora, io nel corso della mia carriera di insegnante ne ho viste davvero di ogni, quindi non riesco a stupirmi del fatto che qualcuno abbia sparato pallini di gomma in faccia a un'insegnante. Quest'anno uno di Abbiategrasso l'ha pure accoltellata la prof... Non mi stupisce che questi deficienti (mancano palesemente di intelletto, quindi sono deficienti) abbiano condiviso sui social il filmato dell'accaduto, perché oggi ogni atto vandalico deve essere ripreso e condiviso con il popolo del web, altrimenti non sei nessuno. Vuoi mettere quanto sia figo impallinare l'insegnante in mondovisione? D'altra parte, se fai un video che diventa virale inizi a guadagnare un botto, perché non provarci? E' que

Maturità 2023

 Ci siamo. Maturità 2023. Il rituale sempre uguale  - eppure mai uguale - di planaria, scritti, correzioni, orali, i soliti 40 gradi e il ventilatore che non c'è.  Il cuore che batte a mille, non solo dei ragazzi, ma anche il mio. Ogni volta.  La consapevolezza di essere lì, mentre tagliano un traguardo che non dimenticheranno mai, le ansie "Prof. non trovo la carta di identità", "Prof., capisce come scrivo la lettera m?". La consapevolezza e la gioia di esserci, anche se gli sguardi si incroceranno per pochi minuti.  E poi, ogni anno, i ricordi della mia maturità; lo stupore di quanti anni siano passati (ma io sono sempre giovanissima, ho sempre 18 anni più il resto), in quel corridoio per gli scritti e in quell'aula al piano terreno del liceo Verri di Lodi, la prima domanda "Mi parli dei canti di Ossian" e io che penso "Ma porca miseria, io porto italiano come prima materia" (nel pleistocene si portavano due materie alla maturità, delle