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Poesia scritta con la matita





(Pierluigi Cappello, 1967-2017)


Di tanto in tanto, mi ritrovo a sfogliare una delle mie raccolte di poesie del cuore, Mandate a dire all'imperatore di Pierluigi Cappello; nonostante le piccole dimensioni, più che un libro si potrebbe definire uno scrigno di parole. 

Le poesie non sono molte, ma ognuna scava l'anima. Ed è incredibile come il poeta riesca a dare un senso anche a ciò che diamo per scontato. 

Una matita, per esempio. Uso matite tutti i giorni, sottolineo libri, scarabocchio, scrivo appunti o liste della spesa. Non mi ero mai soffermata sull'anima della matita. 

Per questo amo la poesia: perché mi mostra quello che non vedo. Perché offre prospettive nuove e sguardi rinnovati. 


POESIA SCRITTA CON LA MATITA

Sono devoto all'anima di grafite della matita:
un solo colpo di gomma e il segno lasciato sparisce,
sentieri imboccati con leggerezza
si riconducono alla docilità della via maestra
i crolli vengono evitati con un'alzata di spalle,
l'imprevisto è un vecchio con il pugnale spuntato. 

L'anima di grafite non conosce soste, esitazioni.
nel suo stesso procedere in avanti
ci chiama alla possibilità di del ritorno,
nel suo segno scuro riposa la dolcezza del bianco
e Angelina torna a sorridere
tenendo per mano un bambino 
abbagliato dal sole. 

(Tricesimo, 5 gennaio 2010)

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