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Basta Don Camillo e Peppone!



Io lo so che non sono costante, so che poi mi manca scrivere, lo dico, mi dico che cambierò e poi mi lascio sopraffare dalle cose da fare. Cambierò, me lo prometto.

Ma c'è però un motivo per cui stasera ho sentito l'urgenza di scrivere, qui e ora.

Ho appreso una notizia, della quale non riesco a capacitarmi.

Premssa: sono amante dei libri Giovannino Guareschi. Ho letto e riletto il Mondo Piccolo,  ho amato ogni singola pagina di quei libri così densi eppure lievi ed ironici.
Qual è dunque la notizia? Che non pubblicano più i libri del Mondo piccolo. Si possono magari trovare su ebay, su subito.it o siti simili, ma in libreria, negli e-shop niente. Niente di niente. Neppure in formato digitale. Magari qualche rimanenza di magazzino, ma finiti quelli, finito tutto.

Volevo rileggere Don Camillo con i miei studenti. Dopo aver affrontato il Neorealismo, mi piaceva dare loro l'idea di un autore contemporaneo che fosse lontanissimo dall'ideologia marxista e che, grazie ai suoi libri, avesse ispirato la cinematografia. Un autore cattolico, ma non un pio immerso in una luce mistica, no.  A me piacciono gli autori cattolici forti, di quelli che hanno vissuto la loro vita e la loro fede con forza, patimento talvolta; insomma, quelli che ti sbattono Bonifacio VIII all'inferno  e quelli che contestano  il Concilio vaticano II con le sue "Messe yè-yè". Quegli autori, insomma, che hanno molto da dire, e che ti parlano davvero, anche quando non vorresti lo facessero.

Ora, io vorrei tanto che qualcuno mi smentisse , rassicurandomi che ho preso una gran cantonata e che, pur avendo cercato in lungo in largo senza trovare, in realtà mi sono sbagliata.
Ma se davvero io avessi ragione, vorrei capire perché Rizzoli ha detto basta a Don Camillo e Peppone. Sono libri troppo cattolici ? Danno fastidio? Si vendono poco? E come mai si vendono poco, se Brescello è meta continua di pellegrinaggi, se i film vengono puntualmente trasmessi su Rete4 ogni anno, se le pagine facebook dedicate al prete e al sindaco della Bassa contano migliaia di like?

Vorrei capire se il continuo sbandierare la libertà di pensiero in realtà stia portando l'editoria a sbandierare semplicemente un pensiero unico, dove accostarsi a un autore, che non la pensa come la maggioranza della gente, diventa pericolo, perché, aiuto, non sia mai che possiamo forse aprire gli occhi. Non sia mai che iniziamo a fare i conti con le nostre convinzioni,o che ci radichiamo ancor di più nelle nostre convinzioni perché sappiamo che esiste un'alternativa.

Smentitemi. Ditemi che mi sono sbagliata.

Commenti

  1. Forse è solo perché la gente legge poco e preferisce guardare una storia alla TV (benché ci siano inevitabili storture), che fare la "fatica" di sfogliare delle pagine... Non so... Bentornata!

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    1. Non so... Si pubblica tanta carta straccia, libri ormai "classici", invece, finiscono nel dimenticatoio. Oggi ho avuto uno scambio di email con la nipote di Guareschi che gestisce la libreria di Guareschi a Roncole Verdi. Lei si dice fiduciosa che Rizzoli si rimetta a stampare, benché sia un anno che non ristampi più nulla di Guareschi. Io lo trovo assurdo, anche perché mi risulta sia uno degli autori italiani più venduti all'estero. Ma nemo propheta in patria, evidentemente...

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Mia madre adorava i film, li guardava sempre perché le ricordavano la vita al suo paesello

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    1. Sono film eterni. Però i libri sono molto più belli. Il compagno don Camillo, per esempio, è un capolavoro.

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    2. In ogni caso, la difficoltà a trovare i libri era solo temporanea. Era il periodo in cui Rizzoli stava ristampando, e io non lo sapevo :-)

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