Piove, smette, ripiove, rismette... Sono giorni che va avanti così. E va bene che c'è secco, che l'acqua spazza via il pm10 che ormai è visibile ad occhio nudo, ma dopo un po' di giorni di pioggia e grigio, grigio e pioggia, il sole sembra un miraggio.
Metteteci poi che è lunedì e che il lunedì è il giorno che segue la depressione della domenica sera, quel senso di tristezza che mi pervade da anni al pensiero che il giorno dopo si andrà a scuola. La cosa comica è che ho scelto di fare l'insegnante, quindi questa depressione domenicale, in puro stile Sabato del Villaggio, me la porterò avanti fino alla pensione (a meno che io non abbia lunedì come giorno libero, e questa è senz'altro una possibilità da considerare). Inoltre, alzarsi alle 6.35 di lunedì è da annoverare, a mio avviso, tra i crimini contro l'umanità.
Comunque, il lunedì si lavora, quindi, o ci si dispera per tutta la giornata (e non mi pare il caso, lavorare è sempre una grande fortuna), o bisogna per forza trovare un antidoto alla grigia tristezza di inizio settimana. I miei antidoti sono:
- Preparare un colazione come si deve, apparecchiando bene la tavola e mangiando un dolce fatto in casa;
- Bere due caffè;
- indossare un rossetto rosso;
- iniziare una conversazione filosofica sullo spazio con il seienne di casa, che ha delle uscite spassosissime;
- entrare a scuola sorridendo e pensare "Wow, dai, almeno mi sono alzata e sono più o meno in orario, la giornata inizia bene"
- pensare a questo aforisma (vedi cartolina sotto) che a me ha sempre fatto ridere.
Mi sembra la risposta più eloquente a chi riempie di complimenti un intellettuale, un poeta, uno scrittore. Un po' come la risposta di Jack Nicholson alla segretaria della sua casa editrice, nel film "Qualcosa è cambiato"*...
Segretaria, trasognata, pensando di fare la domanda del secolo: "Lei sa descrivere così bene le donne, ma come fa?"
Lui: "Prendo un uomo e gli tolgo ragionevolezza e affidabilità".
Segretaria:"..."
*Realizzo ora che il suddetto film ha 20 anni e che io l'ho visto al cinema quando è uscito (più svariate volte in TV). Questo è un altro elemento che concorre alla depressione del lunedì, ma no, non mi lascerò turbare...
Metteteci poi che è lunedì e che il lunedì è il giorno che segue la depressione della domenica sera, quel senso di tristezza che mi pervade da anni al pensiero che il giorno dopo si andrà a scuola. La cosa comica è che ho scelto di fare l'insegnante, quindi questa depressione domenicale, in puro stile Sabato del Villaggio, me la porterò avanti fino alla pensione (a meno che io non abbia lunedì come giorno libero, e questa è senz'altro una possibilità da considerare). Inoltre, alzarsi alle 6.35 di lunedì è da annoverare, a mio avviso, tra i crimini contro l'umanità.
Comunque, il lunedì si lavora, quindi, o ci si dispera per tutta la giornata (e non mi pare il caso, lavorare è sempre una grande fortuna), o bisogna per forza trovare un antidoto alla grigia tristezza di inizio settimana. I miei antidoti sono:
- Preparare un colazione come si deve, apparecchiando bene la tavola e mangiando un dolce fatto in casa;
- Bere due caffè;
- indossare un rossetto rosso;
- iniziare una conversazione filosofica sullo spazio con il seienne di casa, che ha delle uscite spassosissime;
- entrare a scuola sorridendo e pensare "Wow, dai, almeno mi sono alzata e sono più o meno in orario, la giornata inizia bene"
- pensare a questo aforisma (vedi cartolina sotto) che a me ha sempre fatto ridere.
Mi sembra la risposta più eloquente a chi riempie di complimenti un intellettuale, un poeta, uno scrittore. Un po' come la risposta di Jack Nicholson alla segretaria della sua casa editrice, nel film "Qualcosa è cambiato"*...
Segretaria, trasognata, pensando di fare la domanda del secolo: "Lei sa descrivere così bene le donne, ma come fa?"
Lui: "Prendo un uomo e gli tolgo ragionevolezza e affidabilità".
Segretaria:"..."
*Realizzo ora che il suddetto film ha 20 anni e che io l'ho visto al cinema quando è uscito (più svariate volte in TV). Questo è un altro elemento che concorre alla depressione del lunedì, ma no, non mi lascerò turbare...
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