La parola "vacanza" significa tempo libero, tempo vuoto dalle occupazioni quotidiane.
Nell'epoca dei social, la vacanza sembra diventata o uno stile di vita (ci sono persone che sembrano essere perennemente in vacanza) o un tempo da riempire di mille cose, in una ricerca sconsiderata dell'ostentare.
Da qualche anno a questa parte, non solo ho imparato a praticare la gratitudine, ma ho imparato anche a godermi veramente le vacanze come tempo lento (anche perché il periodo lontano da casa si riduce a pochi giorni rispetto al tempo delle vacanze dal lavoro. Sono insegnante, invidiatemi).
La sveglia quando non ho più sonno, le chiacchierate fino a tarda sera, le passeggiate, il caffè con mio marito che però si sveglia sempre alle 5 e non so bene come faccia, i libri divorati anche di mattina e non solo di notte, il prendermi cura della mia piccola casa, la piscina nel tardo pomeriggio quando il sole non scotta più, il cornetto Algida al bar della piscina, le amiche che sono diventate un po' famiglia e che gioia immensa che ci siano. Un figlio adolescente che cambia ogni giorno e mi rende tanto orgogliosa oltre a farmi ridere tantissimo. Ogni giorno è lento, ogni giorno è diverso, un seme per i giorni successivi, un tempo anche di progetti non so quanto realizzabili, ma comunque progetti e anche propositi (come imparare a lavorare all'uncinetto, ma ho indubbi deficit al riguardo. Mai arrendersi).
A volte ci affanniamo tanto, quando invece le cose spesso sono molto più semplici e spesso anche molto più belle di come appaiono. Bisogna allenare l'occhio, ma soprattutto il cuore.
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