Passa ai contenuti principali

La stellina che aveva paura del buio



 Ho pensato di presentarvi un bellissimo libro per bambini (e non solo), raccontando una storia...

 C'era una volta un bambino che adorava andare a letto presto.
"Se vado a letto presto, anche prima che mi venga sonno," - pensava - "mamma e papà avranno più tempo per leggermi tante storie e mi faranno tante coccole".
Tutte le sere il bambino chiedeva di inventare storie per lui o di leggergli uno dei suoi  libri illustrati. Tra una pagina e l'altra e una coccola e l'altra, il sonno non tardava certo ad arrivare, ma, con il sonno, arrivava anche la paura del buio. E il bambino cercava in tutti i modi di stare sveglio."Non voglio dormire, non voglio stare al buio da solo! Il buio è abitato dai  mostri".

La mamma e il papà lo rassicuravano, ma tutte le sere la storia si ripeteva. Libri belli, coccole, e col sonno la paura del buio.

"Qui bisogna trovare una soluzione", pensarono la mamma e il papà. 

Così trovarono un libriccino bellissimo, che parlava di una stellina che, in cielo, aveva tanta paura del buio. Per questo motivo, di notte non stava mai sveglia; amava il sole, con i suoi abiti colorati, amava giocare con le farfalle e le coccinelle, ma, non appena arrivava il tramonto, si nascondeva dietro la mamma per dormire.
Una sera, la stellina guardò giù e vide una casetta e nella casetta una bambina che, come lei , aveva tanta paura del buio. La bambina, guardando in cielo, la scorse e le sorrise estasiata, mentre la stellina per la prima volta vide il sorriso di un bambino. E...

E poi dovete leggerlo... Il libriccino bellissimo esiste davvero e si intitola La stellina che aveva paura del buio (al link potete trovare anche l'anteprima), scritto da Giorgia Cozza, (qui vi lascio il link alla sua pagina facebook), illustrato da Miriam Caligari ed edito da Il leone verde.
La storia è delicata e poetica (Giorgia Cozza è sempre una garanzia! Di lei vi avevo già parlato qui) e le illustrazioni sono tenere e "rassicuranti", nel senso che il bambino fa subito amicizia con la stellina, si sente parte della storia, la vive. Mi è capitato di trovare libri con illustrazioni splendide, eppure fredde; in questo libro, invece, le immagini rappresentano pienamente la dolcezza del testo e contribuiscono anzi ad esaltarla.

... Il bambino che adorava andare a letto presto trovò un nuovo libro preferito e in cielo anche una stellina che gli tenesse compagnia. 
E il buio della notte smise piano piano di fargli paura...

Commenti

Post popolari in questo blog

Primavera, come fosse un viaggio

 Domani sarà primavera... Ogni anno mi stupisce sempre. Mi capita spesso di guidare e di ritrovarmi stupita, nel percorrere gli stessi viali casa-scuola, perché gli alberi improvvisamente sono di una bellezza lussureggiante, impreziositi di fiori bianchi e rosa. E fino al giorno prima non c'erano. Ma forse ero io che non ci avevo fatto caso. La primavera è la stagione in cui imparare a viaggiare. Veramente, metaforicamente. Percorrere una strada è anche godere delle bellezze di quella strada, ricordandosi che è necessario lo sguardo alto, curioso e non sempre concentrato verso i nostri piedi. Così vi lascio Itaca di Costantino Kavafis . Per augurarvi che domani la primavera inizi come un viaggio, che fa nuove le cose. ITACA Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e u...

L'angolo di Don Camillo. Il rispetto (e la bandiera della signora Cristina)

  La signora Cristina , il "monumento nazionale" per dirla alla Guareschi, un giorno morì. Era il 1946. Lei, monarchica, diede, prima di spirare, disposizioni per il suo funerale: voleva la bandiera del re. Non quella della repubblica, ma quella del re perché "i re non si mandano via". E poco importa se c'era stato il referendum, la signora Cristina voleva che la sua bara fosse avvolta nella bandiera con lo stemma. "... Sulla cassa voglio la bandiera (...) La mia bandiera, con lo stemma (...) Dio ti benedica anche se sei bolscevico, ragazzo mio ", disse, rivolgendosi a Peppone. E poi chiuse gli occhi e non li riaperse più . Immaginiamo quale turbamento una simile richiesta potesse provocare in un sindaco comunista, che certo non poteva rispettare a cuor leggero una simile volontà. Chi ama Don Camillo sa benissimo quale fu la decisione di Peppone: Peppone accontentò la sua maestra.  Ma, a mio avviso, la grandezza di questo episodio non sta nel ...

La poesia non serve a niente?

 Da lontano Qualche volta, piano piano, quando la notte si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie di silenzio e non c'è posto per le parole e a poco a poco ci si raddensa una dolcezza intorno come una perla intorno al singolo grano di sabbia, una lettera alla volta pronunciamo un nome amato per comporre la sua figura; allora la notte diventa cielo nella nostra bocca, e il nome amato un pane caldo, spezzato. ( Pierluigi Cappello , Da lontano , in Mandate a dire all'imperatore , Crocetti, Milano 2010, p. 47.) I miei studenti, soprattutto quelli che si mettono le mani nei capelli tutte le volte che c'è da fare una parafrasi, mi chiedono spesso: "Ma prof., a cosa serve la poesia? Cioè, veramente c'è qualcuno che viene pagato per scrivere poesie?". La risposta alla seconda domanda è molto facile: "no". O meglio: di solito i poeti non vivono di poesia. Se percepiscono un compenso, diciamo che questo compenso, nella maggior parte dei ...