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Metti un San Valentino a Milano (con l'arte di Ad Artem)




Il 14 febbraio si avvicina... San Valentino, la festa degli innamorati.

Da quando posso festeggiarlo (quel sant'uomo mi sopporta ancora, nonostante tutto), faccio la superiore e dico che è solo una festa commerciale, però poi il regalino lo voglio e se non arriva ci resto anche un po' male. Quando si dice la coerenza.

Quando ero più "giovane" (anche adesso sono giovane, molto giovane, sono solo un po' più matura e comunque l'età mentale non corrisponde con quella anagrafica) e non mi filava nessuno, passavo la giornata a rosicare e a lagnarmi sul destino infelice delle single circondate da coppie felici, affiatate e  melense. Le compagne  portavano a scuola i cioccolatini, l'anello di paccottiglia, o il braccialettino e io sbattevo la testa sul Rocci e mi domandavo cosa avessi fatto di male per trascorrere il 14 febbraio con Plutarco.

Poi, il 15, un sospiro di sollievo.

Tralasciando ora questi dettagli che provocano in me rimembranze depressive e agghiaccianti immagini di permanenti e occhialoni da miope, veniamo all'argomento del post, e cioè "San Valentino 2016".
L'idea mi è venuta quando stamattina ho controllato l'email e ho trovato un invito che non poteva non attirare la mia attenzione: Speciale San Valentino di Ad Artem. Per chi non la conoscesse, Ad Artem è una società nata a Milano, fondata da alcuni storici dell'arte allo scopo di valorizzare il patrimonio artistico e culturale milanese; per questo propone iniziative numerose e variegate per le scuole, le famiglie, i gruppi di persone o i singoli interessati. Ho avuto modo di rivolgermi a loro come insegnante e posso solo parlarne benissimo, sia per la qualità dei servizi offerti, sia per la cortesia e l'affidabilità (non mi pagano, eh).

Per questo San Valentino "quelli" di Ad Artem si sono inventati percorsi a Milano per le coppie: Passeggiata romantica sulle merlate del Castello Sforzesco, un percorso sui sentimenti e le passioni all'interno del Museo del '900, la visita alla casa museo dei coniugi Boschi Di Stefano (non l'ho mai vista! Devo porre rimedio).  O ancora, come dimenticare Renzo e Lucia e le loro peripezie che si sono incrociate con la storia travagliata della Milano del 1630? Dal Lazzaretto fino al Duomo, la guida spiegherà le vicende dei due giovani innamorati ripercorrendo i passi di Renzo nel suo viaggio a Milano.

Ora, indipendentemente che uno trovi sensato o meno festeggiare San Valentino, io credo che queste iniziative siano meravigliose. Come già dicevo, Milano sembra pudica nel mostrare il suo lato migliore e, talvolta, solo in casi fortuiti si riesce a cogliere la sua vera bellezza e comprendere la poesia di certi quartieri, o di certi vicoli che sembrano riportare indietro nel tempo, appena svoltato l'angolo di una strada caotica. D'altra parte, il fascino risiede spesso nel mistero. 

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