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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

Bibbia e latino a scuola. La proposta choc. O no?

 Sta sollevando un polverone la proposta del ministro Valditara di istituire corsi facoltativi di latino alla scuola media e di far leggere la Bibbia alla stregua di Iliade, Odissea ed Eneide. Là nell'internet è tutto un susseguirsi di: giù le mani dalla scuola laica, oddio il latino è una lingua morta, meglio l'inglese, l'inglese non lo sanno, uhhh, adesso tutti saranno obbligati a seguire l'ora di religione cattolica...  Un attimo. Fate un bel respiro. La tanto rivoluzionaria proposta in realtà non è né una proposta, né rivoluzionaria. Perché? Perché quello che dice Valditara a scuola si fa già (E quindi il ministro non lo sa? Questo, sì, mi preoccupa).  Partiamo dal latino. In moltissime scuole secondarie di primo grado si propongono corsi facoltativi di latino; tanti miei studenti, al liceo delle scienze applicate, mi hanno detto di aver optato per un liceo senza latino dopo essersi annoiati a morte ai corsi facoltativi di latino frequentati in terza media... Quindi...

Nebbia

Di nuovo grigio e sempre freddo.  La nebbia è tornata a colorare il mondo di un uniforme piattume. L'umido si appiccica ai vestiti, ai capelli, si cerca il riparo in una tazza di tè.  Oggi per me è comunque una bella giornata. Davanti a una tazza di orzo in tazza grande, in compagnia di un'amica straordinaria, ho dimenticato il grigio; mi sembrava fosse quasi primavera, nonostante il cappotto e la sciarpa che mi avvolgeva.  Ho sempre pensato che i caffè in compagnia fossero salvifici. Quanto bene fanno le chiacchiere con chi sa ascoltare e sa esserci. Che gratitudine verso questa vita che talvolta sembra scorrere uguale, ma non lo è mai. E quindi ho pensato alla poesia Sereno di Ungaretti. C'è la nebbia, ma a una a una si svelano le stelle...  SERENO Dopo tanta nebbia a una a una si svelano le stelle. Respiro il fresco che mi lascia il colore del cielo. Mi riconosco immagine  passeggera Presa in un giro Immortale Bosco di Courton, Luglio 1918 (Giuseppe Ungarett...

L'angolo di Don Camillo: Ognuno al suo posto. Le virtù teologali.

  Proseguendo con le Storie dell'esilio e del ritorno, incontriamo l'episodio IX, intitolato Ognuno al suo posto.  Don Camillo è tornato dalla montagna, ma al paese ci sono guai seri: il Po ha tracimato e la gente sta cercando di mettere in salvo la pelle e le poche cose che si riescono a sottrarre alla furia dell'acqua. Tutti vanno via, ma don Camillo resta. Come ha detto infatti a Peppone " La guardia muore, ma non si arrende ". E anche se Peppone, che si era offerto di portarlo via con la barca, lo manda all'inferno, in realtà sapendo che don Camillo rimaneva là gli pareva che il paese fosse molto meno allagato .  Nell'episodio Ognuno al suo posto, si narra dei figli e delle nuore del vecchio Maroli che vogliono portare via il vecchio invalido da casa sua, una casa che rischia di finire sotto l'acqua come tante altre. Ma il vecchio non vuole. I figli cercano di portarlo via con la violenza, lui si dispera, e implora colei che, in quella stanza, h...

Inverno

Fa un freddo porco, non c'è niente da fare. Ho visto sull'app del meteo che la prossima settimana andrà pure peggio, con temperature sotto lo zero e massime di 1, 2 gradi. Già si preannuncia l'anno più caldo di sempre, me ne devo fare una ragione.   Guardo fuori dalla finestra e spunta timido il sole dietro una coperta di nuvole; chissà se resisterà o torneranno le cinquanta sfumature di grigio padano.  Ho ancora in casa albero e presepe. Domani smonterò tutto e risistemerò la casa in attesa della primavera e del cambio dell'ora; non so voi, ma quando scatta l'ora legale io sono felice come una bambina. Oh, guarda che luce. Il primo giorno è sempre così. Oh guarda, c'è luce fino alle 22, dico in giugno.  Ok, questo post sembra una stratificazione di frasi. Non ha senso? No, ce l'ha, io so che chi ama la primavera come me un senso lo trova di sicuro. A gennaio, dopo le feste, uno ha già voglia di sentire nell'aria il profumo della primavera, quello che in...

Le notti (e i giorni) che non accadono mai

"Ci sono notti che non accadono mai" Alda Merini Penso che questo sia uno degli aforismi più celebri di Alda Merini. Uno di quelli usati anche per il merchandising. Mi ricordo che, quando ero al liceo, o forse addirittura alle medie, mia cugina Patrizia regalò a mia madre un grembiule da cucina blu con l'aforisma "io amo perché il mio corpo è sempre in evoluzione".  Il mio primo incontro con la grande Alda è proprio avvenuto grazie a un grembiule blu. Poi ad Alda sono anche riuscita a stringere la mano, ma questa è un'altra storia.   Quello in apertura al post è, dicevo, uno degli aforismi più noti e uno che mi mette gioia o malinconia a seconda delle circostanze.  Un aforisma su cosa potrebbe essere e non è, oppure non sarà. L'indefinito della notte, l'indefinito di un'attesa vana.  Ma anche un aforisma che mi ricorda anche l'importanza del qui e ora. Concentrarsi sulla presenza, su ciò che effettivamente c'è di bello e di buono e per c...

L'angolo di Don Camillo: Storie dell'esilio e del ritorno

  Il brano di oggi è tratto da un insieme di racconti, contenuti in Don Camillo e il suo gregge , che Guareschi ha intitolato Storie dell'esilio e ritorno .  Per chi conosce un poco la letteratura guareschiana o si ricorda dei film, Don Camillo, per la sua intemperanza e la sberla facile, viene mandato in esilio in una parrocchia desolata in montagna. E lì, accadono vari fatti. Nel racconto Il popolo , che non è il primo della serie, ma quello su cui oggi ho deciso di soffermarmi, don Camillo viene raggiunto in montagna prima da Peppone e poi dal Cagnola. Entrambi sono convinti di aver commesso un omicidio: Peppone teme di aver fatto fuori il Cagnola, esponente della "reazione" -  il Cagnola pensa di aver massacrato il Brusco - uno dei rossi, compare di Peppone - in seguito a una colluttazione. Roba politica, finita al solito tra botte e teste spaccate.  Entrambi, la destra e la sinistra, si ritrovano nella nuova canonica sgangherata di don Camillo e don Camillo li...