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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

Pausa

Siamo quasi alla fine di questo 2024. Tempo di bilanci per qualcuno, di progetti, di nuovi inizi. Per molti l'anno nuovo inizia a settembre, mentre il primo gennaio è solo una questione di calendario nuovo. Per qualcun altro, il primo gennaio è la prima pagina di un nuovo anno da scrivere.  Io mi colloco tra coloro che augurano buon anno a settembre, ma le vacanze di Natale, da qualche anno a   questa parte, mi inducono a una pausa di riflessione generale.  Sarà che, per me, questo periodo ha più il sapore di un anniversario di tempi difficili e, se mi volto indietro, ogni volta mi trovo a pensare: "Ce l'ho fatta". Il tempo lenisce e cura, ma non cancella e forse è un bene che sia così, perché la consapevolezza è grazia, nonostante tutto.  È un tempo che mette in pausa il prima e il dopo, un ponte tra dicembre e gennaio, tra le luci e il gelo che precede la primavera.  Una pausa, proprio come questa poesia di Giorgio Caproni (1912-1990), tratta da Ballo a F...

Elogio della tazza di tè

  Le feste mi annebbiano.  Si mangia, poi si mangia ancora e, infine, si mangia. Noi solo a Natale, da S. Stefano in poi riprendiamo i normali regimi alimentari. Ma l'effetto narcolettico della mangiata natalizia lo sento da ieri.  In queste occasioni, solitamente arriva in aiuto, al pomeriggio, la tazza di tè. O, se sono proprio disperata, la tisana al finocchio, ma non mi piace, e comunque la tazza di tè fa molto signora inglese, mentre la tisana al finocchio fa molto "lotta al gonfiore e alla ritenzione".  Alzi la mano chi, in questi giorni, dopo essersi mangiato "pure il vicino di casa", come diceva Wanna Marchi, non si è buttato sulla tazza bollente nella speranza di accelerare la digestione.  La tazza di tè, monumento nazionale delle feste italiche. Bevanda che io snobbo regolarmente in favore del caffè espresso (infatti ho bustine scadute nel 2013, le ho appena ritrovate nei reperti archeologici che ciascuno ha in cucina, insieme alle spezie), che di...

Buon Natale

Pensavo a un post con le poesie di Natale di Quasimodo, o Saba o Alda Merini. Pensavo a Don Camillo e Peppone che pitturano le statuine del presepe.  Pensavo alle riflessioni sul consumismo del grande Chesterton.  Poi mio figlio ha iniziato a suonare all'organo i Noӫl francesi, mentre fissavo lo schermo bianco. E questo è Natale.  È musica che riscalda il cuore, come Gesù bambino nella mangiatoia.  È ringraziare per tutti i doni che riceviamo ogni giorno, e non mi riferisco a pacchetti colorati sotto l'albero.  È guardare il tramonto della vigilia in un cielo arancio e blu e pensare che presto ci sarà sempre più sole; anche qui, non mi riferisco soltanto al ciclo delle stagioni.  Buon Natale, che sia un Natale di pace nel cuore, di amore per gli altri, ma prima di tutto di sano amore verso se stessi. Gesù non ha mai detto "Ama il prossimo tuo più di te stesso", ma "come te stesso". Amarsi davvero è un dono immenso che spesso non si ha il coraggio di farsi....

L'angolo di don Camillo: la vocazione

  Il racconto di oggi si intitola "Triste domenica" e si trova in Don Camillo e il suo gregge . Ma io preferisco chiamarlo "La vocazione".  Vedremo perché.  Bia Grolini entra in canonica con un diavolo per capello: sventola sotto gli occhi di don Camillo una lettera con cui la direzione del collegio fa presente di non essere per nulla contenta del ragazzo Grolini e chiede l'intervento di qualcuno della famiglia affinché faccia uso della sua autorità.   Come mai Bia Grolini va da Don Camillo anziché risolvere il problema per i fatti suoi? Perché era stato don Camillo a incoraggiare la famiglia a fare studiare questo ragazzino così dotato, bravo e capace. Giacomino, così si chiamava il bambino, era l'ultimo dei figli di Bia, un agricoltore molto facoltoso, che possedeva anche una bella stalla e macchinari avanzatissimi.  Viste le doti intellettuali del figlio e visto che a Bia "l'idea di un laureato piaceva molto",  quando il ragazzino finì la q...

Nove storie a Natale: intervista a Fabrizia Perrachon

  Incontriamo oggi Fabrizia Perrachon , amica vera, non virtuale, ma che ho conosciuto proprio sui social. Dato che posso vantarmi di avere un’amica che sta diventando una scrittrice famosa, ho voluto approfittarne e quindi eccomi qui con questa intervista per il mio blog.  Ciao Fabrizia, ti presenti brevemente? Ciao Sara, ti ringrazio per la lusinghiera presentazione, però temo che tu abbia esagerato … Diciamo che da qualche tempo a questa parte mi sto dedicando completamente alla scrittura; non solo libri ma anche poesie – sono membro del variegato gruppo degli Artisti per Dio – e articoli di blog – ogni giovedì per Matrimonio Cristiano e due volte al mese per quello di Anna Porchetti . Oggi, poi, ho l’onore di essere tua ospite; posso quindi affermare che scrivere occupa e riempie ogni mia giornata, una passione che ha sempre abitato il mio cuore e, ultimamente, anche le mie mani, permettendomi di entrare in contatto con molte persone e di crescere, crescere moltissimo da ...

Un aforisma per chi non ha voglia di pulire casa

Stralci poetici di quotidianità. Vi aggirate per casa e notate che i mobili sono impolverati, ma non avete voglia di prendere straccio e piumino? Le pulizie vi aspettano e voi lasciate che aspettino, perché "non fare oggi, quello che puoi fare domani"?  Vi sentite campioni di procrastinazione nell'ambito dell'economia domestica? Volete un aforisma che giustifichi poeticamente la vostra negligenza?  Eccolo.  La polvere è la pausa dei giorni passati  (Alda Merini)  Da oggi, i mobili impolverati non saranno più solo mobili impolverati, ma testimonianza dei giorni trascorsi. 

Librerie belle e dove trovarle: La Piccola farmacia letteraria di Firenze

E' da una settimana che non scrivo, ma c'è un perché. Ho avuto un'influenza bella tosta, di quelle che ti inchiodano al letto e ti fanno sciamare i neuroni nella testa con un ronzio incomprensibile.  Mi rendo conto che negli ultimi post questo blog sta assumendo una fisionomia un tantino ipocondriaca: prima Pessoa, l'ibuprofene e il mal di testa , poi la medicina di don Camillo e oggi.. oggi cosa? Per celebrare la mia quasi guarigione, un post per farvi scoprire - anche se credo che per molti non avrà bisogno di presentazione - una meravigliosa libreria fiorentina, La piccola farmacia letteraria (appunto!).  La piccola farmacia letteraria nasce, come possiamo leggere nella pagina Chi siamo del sito, da un'idea di Elena Molini, che, dopo aver lavorato per anni nella grande distribuzione, si è resa conto che l'acquisto dei libri è spesso dettato da uno stato d'animo. Quindi il libraio, quando consiglia, non sta semplicemente proponendo una lettura, ma libri...