Ora, io nel corso della mia carriera di insegnante ne ho viste davvero di ogni, quindi non riesco a stupirmi del fatto che qualcuno abbia sparato pallini di gomma in faccia a un'insegnante. Quest'anno uno di Abbiategrasso l'ha pure accoltellata la prof...
Non mi stupisce che questi deficienti (mancano palesemente di intelletto, quindi sono deficienti) abbiano condiviso sui social il filmato dell'accaduto, perché oggi ogni atto vandalico deve essere ripreso e condiviso con il popolo del web, altrimenti non sei nessuno. Vuoi mettere quanto sia figo impallinare l'insegnante in mondovisione? D'altra parte, se fai un video che diventa virale inizi a guadagnare un botto, perché non provarci? E' questo che imparano ogni giorno, no? Magari sotto lo sguardo compiaciuto degli adulti, sai, lui vuole fare l'influencer, il tiktoker, devo dargli una mano nella carriera.
No, non mi stupisco dei ragazzi. Mi stupisco degli adulti. Colleghi che in consiglio di classe approvano il 9 in condotta per dei ragazzi che erano pienamente consapevoli di quello che stavano facendo e, no, non derubrichiamo la cosa a ragazzata, bravata. Perché non lo è. Hanno violato il corpo della loro insegnante. Pensate se fosse stata la prof. a sparare pallini in faccia contro i ragazzi: come avreste reagito? E va bene, non è la stessa cosa, differenza di ruoli, differenza di età, ma l'atto è grave. A prescindere da chi lo compie.
Ricordo che la signora Luciana Littizzetto, dall'alto del suo scranno della più becera trasmissione televisiva italiana, aveva a suo tempo sentenziato che " un'insegnante empatica non riceve questo trattamento". Ci rendiamo conto che noi adulti, e soprattutto noi insegnanti, promuovendo 'sti tizi con il 9 in condotta o dicendo in Tv che insomma, la prof. un po' se l'è cercata, stiamo giustificando ciò che non deve essere giustificato? Ci rendiamo conto che, così facendo, la vittima si sentirà come quella che se l'è cercata e il carnefice, poverino ,va capito, ma tanto va bene a scuola, ha la media dell'8, è un genio lui, caro, perché sanzionarlo?
A furia di non riconoscere più l'esistenza di un bene e di un male (oggettivi, non soggettivi), a furia di non mettere i limiti in nome di una libertà (ma la libertà è agire entro un limite etico, altrimenti che libertà è?), siamo arrivati a una deriva difficilmente arginabile, perché non vogliamo arginarla. E non è colpa dei ragazzi, perché un ragazzo, in un contesto buono, in cui gli si chiede di mettersi in gioco, di darsi da fare, in un contesto così, dicevo, un ragazzo fiorisce. Ma per noi adulti, che spesso facciamo finta di niente perché ci fa comodo: ci giriamo dall'altra parte, che quasi ci godo che la collega le abbia prese, mi stava pure un po' sulle palle, diamogli nove altrimenti poi i genitori ci fanno rogne con l'avvocato (bravi genitori! Difendete il pargolo con l'avvocato dopo che ha impallinato la prof!) e non abbiamo voglia di affrontare tutta la trafila del ricorso. Stiamo zitti, dimentichiamo, tanto non è successo niente.
E' inutile che i calendari scolastici siano costellati di giornate per o contro, cerimonie laiche per lavarci la coscienza, se poi non abbiamo chiaro che certi comportamenti sono inaccettabili, che il corpo proprio e degli altri è inviolabile, e che esiste un male, così come esiste un bene.
"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtute e canoscenza".
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