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Visualizzazione dei post da marzo, 2025

La primavera inizia con il Fogliaccio

  Eccola qui, è arrivata la primavera . Gli alberi finalmente sono in fiore e la sveglia alle 5.30 (mio figlio va a scuola in treno, quindi va portato in stazione molto presto) non mi pare neanche così pesante: il cielo si tinge di rosa appena apro le finestre, l'aria è frizzante, ma lascia presagire un bel tepore nell'arco di qualche ora. Questa è la stagione che preferisco, la stagione degli inizi.  Io ho iniziato la primavera con una grande gioia. Questa settimana ho ricevuto un regalo bellissimo, e cioè la pubblicazione sul Fogliaccio, il periodico del Club dei Ventitré (cioè il club ufficiale dei lettori di Giovannino Guareschi) della mia lezione sul canto V del Paradiso , spiegato attraverso il racconto Il voto di Giovannino. Sono qui che rimiro la mia copia e posso affermare di aver realizzato un piccolo grande sogno.  Per la prima volta, però, quest'anno faccio fatica a divulgare Giovannino tra le classi di liceo; lo scorso anno con una V liceo sono andata anche...

Poesie al cioccolato

Oggi un post poetico e goloso. Stavo mangiando un pezzo di cioccolato fondente e ho pensato: quali poesie conosco che parlano di cioccolata? Me ne sono venute in mente tre, che vi propongo in ordine cronologico, dalla più recente alla più lontana.  La prima è una poesia di Alda Merini. La seconda è "Le golose" di Gozzano; non l'ho riportata integralmente, ma solo nelle parti in cui è citato il cioccolato con una punta di ironia verso d'Annunzio. Gozzano era solito frequentare il caffè Baratti e Milano di Torino e  proprio quel locale gli ha ispirato la poesia, pubblicata sulla Gazzetta del popolo il 28 luglio 1907.  Da ultimo, il celeberrimo risveglio del Giovin Signore dal Giorno di Parini, croce di tanti studenti di quarta liceo che si perdono tra i dolci fomenti e il natural calore v'arda temprato . E si lamentano, come si lamentano. Conoscete altre poesie sul cioccolato? La dolcezza del cuore viene da dolci bevande nere come la notte, bianche come il paradi...

L'angolo di don Camillo: la vendetta

  Accadono incredibili cose a questo mondo, e può succedere, addirittura, che a un uomo vengano riconosciuti i suoi meriti. ( La vendetta , in Ciao, don Camillo )  Don Camillo viene "promosso" Monsignore e non si dà pace: deve lasciare il suo paese e si trova angustiato. Questo riconoscimento non fa proprio per lui. Ha tergiversato finché ha potuto, ma ormai è giunta l'ora. Si deve solo aspettare che arrivi il nuovo parroco e poi don Camillo andrà lontano, ben trenta chilometri dal suo amato paese.  "Don Camillo" [gli dice il Cristo ], "non sono che trenta chilometri". "Trenta da qui a là" precisò don Camillo "Ma tremila da là a qua... Anche la distanza è una cosa relativa". "Salvo la distanza fra Dio e gli uomini: quella rimane sempre la stessa". "Non so. Io credo che, in città, Dio sembri più lontano che in campagna. Signore, quando sarò là, Vi sentirò vicino come Vi sento qui?". "Dipende da te, don Camill...

Libri e figli adolescenti

  Ricordo di aver letto, tanti anni fa, un post o una pagina di un libro di Costanza Miriano , la quale raccontava che, durante una discussione sul perché nelle fiabe la mamma del protagonista morisse sempre, una delle sue figlie, all'epoca una bimba, affermò: "Perché la mamma, quando è viva, stressa".  Tutte le volte che penso a quella battuta rido tantissimo e la riciclo sempre anche con mio figlio adolescente, soprattutto quando dalla sua cameretta blindata risponde con monosillabi alle mie litanie di lamentele e richieste (sistema la camera, sistema i libri, hai lasciato in giro le scarpe, perché non sistemi le scarpe, porta lo zaino in camera, perché non porti lo zaino in camera, e lo zaino? e le scarpe? e i libri?).  Quando esagero, se ne esce con il quesito dei quesiti: "Ma perché mi stressi?". Mia risposta, puntuale (infatti lui ormai fa la domanda, aspettando la risposta): "Perché la mamma, quando è viva, stressa". E giù a ridere. Io sarò cont...