Immagine presa da Il giornale del Po Fermi a piè della stradetta che si arrampicava sull'argine, Peppone e soci stavano discutendo sulla perfidia del clero in genere, e di don Camillo in particolare, quando arrivò come un piccioncino dentro un nido di falchi, un frate. Così l'incipit di un raccontino alla fine di Don Camillo e il suo gregge , intitolato il Fraticello. La trama è esile: Peppone e soci stanno discutendo sull'argine, mentre la nebbia si fa sempre più fitta, e arriva questo fraticello, ovviamente accolto come i comunisti solitamente accolgono i religiosi. Male. Nel senso: il fraticello chiede a Peppone un'elemosina e Peppone urla un violento "no". Il fraticello chiede allora al sindaco di accettare almeno un santino, ma Peppone non solo risponde che non gli serve, ma poi propone: "Bisogna mettere dei cartelli in paese. Vietato l'accattonaggio anche ai frati e alle suore". E così ognuno va per la sua strada. Peppone torna a casa...
Di scuola, di libri, di cioccolato e ciò che sta nel mezzo