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L'angolo di Don Camillo: il sole di agosto e il bagno nel Po


Quello di oggi non sarà un appuntamento dedicato alle pagine per me più intense del Mondo Piccolo, quanto un benvenuto al mese di agosto con le parole di Gureschi.
Vi ricordate la scena del film in cui Don Camillo, accaldato, va a fare il bagno nel Po e qualcuno gli ruba i vestiti?

Ecco come la scena viene introdotta nel libro.

Fra l'una e le tre dei pomeriggi di agosto, il caldo, nei paesi affogati dentro la melica e la canapa, è una roba che si vede e si tocca. Quasi uno avesse davanti alla faccia, a una spanna dal naso, un gran velo ondeggiante di vetro bollente.
Passi un ponte e guardi giù, dentro il canale, e il fondo è secco e tutto screpolato, e qua e là si vede un pesce morto. [...] Sulla provinciale naviga lentamente qualche biroccio a ruota alta pieno di sabbia, e il carrettiere dorme bocconi in cima al carico, con la pancia al fresco e la schiena rovente, o, seduto sulla stanga, pesca con una piccola roncola dentro una mezza anguria che tiene in grembo come una catinella.
[...] Don Camillo cammnava verso l'argine grande, con un grande fazzoletto bianco tra il cranio e il cappello, ed era l'una e mezzo di un pomeriggio di agosto, e a guardarlo così solo in mezzo alla strada bianca, sotto il sole, non si poteva immaginare niente di più nero e di più prete. 

"Se in questo momento c'è nel raggio di venti chilometri un solo che non dorma, mi lascio tagliare la testa" disse tra sé don Camillo,
Poi scavalcò l'argine e andò a sedersi all'ombra, sotto una macchia di gaggìa e, tra i buchi del fogliame, si vedeva lucciare l'acqua. Si spogliò ripiegando accuratamente gl indument e facendone un involto che nascose tra il frascame e un alberello e, quando si trovò in mutande, andò a buttarsi nell'acqua. 
Era tranquillissimo: non l'avrebbe visto nessuno perché, oltre all'ora morta, aveva scelto il posto più giù di mano. A ogni modo fu discreto e, dopo mezz'ora, si tolse dall'acqua, si infilò sotto le gaggìe, arrivò all'alberello, ma i vestiti non c'erano più. 
Allora don Camillo si sentì mancare il respiro. 


(G. Guareschi, Don Camillo, BUR, Milano 2014 30, p. 155)


Auguro a tutti voi buone vacanze! Ci ritroviamo tra circa due settimane!

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