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Visualizzazione dei post da gennaio, 2017

La poesia non serve a niente?

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 Da lontano Qualche volta, piano piano, quando la notte si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie di silenzio e non c'è posto per le parole e a poco a poco ci si raddensa una dolcezza intorno come una perla intorno al singolo grano di sabbia, una lettera alla volta pronunciamo un nome amato per comporre la sua figura; allora la notte diventa cielo nella nostra bocca, e il nome amato un pane caldo, spezzato. ( Pierluigi Cappello , Da lontano , in Mandate a dire all'imperatore , Crocetti, Milano 2010, p. 47.) I miei studenti, soprattutto quelli che si mettono le mani nei capelli tutte le volte che c'è da fare una parafrasi, mi chiedono spesso: "Ma prof., a cosa serve la poesia? Cioè, veramente c'è qualcuno che viene pagato per scrivere poesie?". La risposta alla seconda domanda è molto facile: "no". O meglio: di solito i poeti non vivono di poesia. Se percepiscono un compenso, diciamo che questo compenso, nella maggior parte dei

L'angolo di Don Camillo - Il Crocifisso nelle scuole

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   Quella sul Crocifisso nelle scuole è una battaglia che dura da tempo, forse da molto più di quanto tanti di noi credano. I detrattori del Crocifisso sostengono che in un Paese laico non abbia alcun senso mettere un simbolo religioso nelle scuole. Non solo contraddice la laicità dello Stato, ma addirittura risulta offensivo per tutti coloro che sono atei o professano religioni diverse dal cristianesimo. Chi invece è a favore del Crocifisso risponde ai detrattori parlando di simbolo non solo religioso, ma anche culturale: l'Italia affonda le proprie radici culturali nella cultura cristiana (basti pensare, per esempio, alle vacanze per il S. Natale, per la Pasqua, l'Immacolata Concezione, o al riposo domenicale) e negarlo non avrebbe alcun senso. Anzi, sarebbe una pericolosa perdita di identità. Quale che sia la vostra posizione, è utile ricordare che l'esposizione del Crocifisso negli edifici pubblici è stata normata dal regio decreto n. 965 del 1924, (ma già la L

Cartoline del silenzio

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Ragionando ancora sul silenzio ...Tre "cartoline", tre autori tra loro distanti, tre modi diversi di percepire il silenzio non solo per la fruizione dell'arte, ma anche per la creazione della stessa.

Elogio del silenzio

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Avete mai notato che, sempre più spesso, tendiamo ad urlare? Urliamo più o meno tutti, nella quotidianità e non solo in momenti eccezionali. I toni sono sempre alti, si urla al cellulare, e sempre più spesso capita di ascoltare intere telefonate altrui, come se le conversazioni dovessero diventare di dominio pubblico, salvo poi invocare la legge sulla privacy. C'è gente che urla addirittura sui social perché vuole farsi ascoltare e non sa che un orecchio attento - seppur virtuale -  si conquista con la gentilezza e la pacatezza. Ci sono giorni in cui ho un grande bisogno di silenzio. Che non è evasione, ma una necessità: alzare sempre i toni copre tante verità; per essere autentici, è necessario ritrovare il silenzio. Per questo amo il lago e chi mi legge dall'inizio, da prima della grande pausa, lo sa. Vivo a circa un'ora di strada dal lago di Iseo, che spesso diventa la meta di gite non programmate, di quei "Dove andiamo?" dopo pranzo, quando la pigri

L'angolo di Don Camillo - La paura continua

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  Poiché il mio primo post su don Camillo ha scatenato la furia di alcuni lettori, che davvero non so come ringraziare per l'attenzione che mi danno, ho deciso di creare una piccola rubrica per questo blog: "L'angolo di Don Camillo". Ogni settimana proporrò un passo tratto dal Mondo Piccolo , un passo che possa essere un commento non solo al passato, ma anche alla situazione presente. Questo, che segue, per ricordare che la libertà di espressione - non di calunnia, non di offesa, non di vilipendio religioso, ma di espressione - non è solo una bella parola, ma un inalienabile diritto. Buona lettura! " È la paura" rispose il Cristo. "Essi hanno paura di te". "Di me?" "Di te, don Camillo. E ti odiano. Vivevano caldi e tranquilli dentro il bozzolo della loro viltà. Sapevano la verità, ma nessuno poteva obbligarli a sapere, perché nessuno aveva detto pubblicamente questa verità. Tu hai agito e parlato in modo tale che essi

Come spendere i 500 euro della carta Docente

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  Noi docenti, si sa, siamo ricchi: il nostro stipendio è tra i più alti d'Europa e da ben due anni riceviamo 500 euro da spendere in formazione, libri, hardware e software. Siamo i nababbi dell'istruzione. L'anno scorso, il MIUR erogava su ciascun conto corrente la somma, la quale poi andava giustamente rendicontata con una apposita scheda a cui allegare ricevute e fatture per poter aver accesso al bonus dell'anno successivo. Il MIUR avrebbe controllato tutto in modo minuzioso: avevi speso nell'anno 2015/2016 497 euro? Per il 2016/2017 ti toccano 497 euro. Vuol dire che quei tre eurini, se non ti sono serviti l'anno prima, non ti serviranno neanche adesso. Quest'anno, invece, il bonifico non è arrivato. Si sono inventati, quelli del MIUR, uno strumento altamente tecnologico, easy, cool, choosy (ah, no), vabbe' tutti quegli anglicisimi là che ti danno l'idea di gioia ed estate e un po' di rimbambimento, si sono inventati, dicevo, "la

Essere libraio: l'intervista a Enrico Giuliani di Libreria Nuova Avventura (Marina di Carrara)

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 Chi è amante dei libri, ovviamente è amante delle librerie. L'odore di una libreria, con tutti quei libri nuovi, invitanti come fossero dei dolci che chiamano dagli scaffali, è un profumo irresistibile. Non a caso, chi ama i libri, ma li ama veramente, li annusa sempre prima di leggerli. Esistono tanti tipi di librerie, da quelle piccole e indipendenti a quelle della grandi catene che tutti conosciamo. Ci sono librerie con grandi spazi e altre piccolissime eppure sempre accoglienti. Ma non esistono librerie senza librai. I librai... Mi piace pensare al libraio nell'ora precedente l'apertura del negozio, mentre si aggira silenzioso per gli scaffali e controlla che i suoi amati libri siano pronti ad accogliere i clienti. Magari non va proprio così, ma io preferisco tenermi questa immagine di cura e amore nei confronti del libro. Di certo, comunque, non ho mai conosciuto un libraio che non amasse il suo lavoro e che non fosse competente.  Per conoscere meglio un libraio,

Della libertà di parola

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    Così, in poche parole...  Per ricordare che la libertà è sacrosanta, anche quella di dissentire. Non ci può essere dialogo senza confronto, non ci si può neppure accapigliare se non si è su un piano di parità  nell'essere liberi di dire. Le frequenti denunce che quotidianamente toccano giornalisti, scrittori, blogger che osano dissentire dal pensiero della maggioranza  - senza insulti, ovvio - a me fanno tremendamente paura.  Perché in ogni totalitarismo prima dell'eliminazione fisica si è passati per la censura delle idee che andavano contro corrente.  Discutiamo, litighiamo pure, se lo riteniamo opportuno,  ma restiamo liberi.       Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,  lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.  La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Articolo 21 della Costituzione italiana    

Basta Don Camillo e Peppone!

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Io lo so che non sono costante, so che poi mi manca scrivere, lo dico, mi dico che cambierò e poi mi lascio sopraffare dalle cose da fare. Cambierò, me lo prometto. Ma c'è però un motivo per cui stasera ho sentito l'urgenza di scrivere, qui e ora. Ho appreso una notizia, della quale non riesco a capacitarmi. Premssa: sono amante dei libri Giovannino Guareschi . Ho letto e riletto il Mondo Piccolo ,  ho amato ogni singola pagina di quei libri così densi eppure lievi ed ironici. Qual è dunque la notizia? Che non pubblicano più i libri del Mondo piccolo. Si possono magari trovare su ebay, su subito.it o siti simili, ma in libreria, negli e-shop niente. Niente di niente. Neppure in formato digitale. Magari qualche rimanenza di magazzino, ma finiti quelli, finito tutto. Volevo rileggere Don Camillo con i miei studenti. Dopo aver affrontato il Neorealismo, mi piaceva dare loro l'idea di un autore contemporaneo che fosse lontanissimo dall'ideologia marxista e che,