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Visualizzazione dei post da dicembre, 2015

Claudio Abbado per piccoli musicisti - La casa dei suoni

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 Foto scattata a mezzanotte, sul leggio dell'organo positivo di casa... In casa nostra la musica è una presenza costante. Pur disponendo di pochi mq, abbiamo un organo positivo (dovendo decidere tra una credenza e un organo, abbiamo scelto quello più utile...), un pianoforte digitale e, chiuso nella sua custodia, perché nessuno (ancora) lo sa suonare, un violino che ci ha regalato il proprietario di un mas a Carpentras durante un viaggio in Provenza. Si suona, si canta, ci sono partiture ovunque e libri di e sulla musica. L'ultima scoperta in fatto di letteratura musicale è un libro cartonato che una mia cara amica ha regalato a mio figlio. Di Claudio Abbado , celebre direttore d'orchestra scomparso il 20 gennaio 2014, si intitola La casa dei suoni . Edito per la prima volta nel 2006 da Babalibri, è un testo che Abbado ha dedicato ai giovani musicisti, che possiedono "un entusiasmo e uno slancio non ancora intaccati né rovinati dalla professione, o, come i

In biblioteca nella nebbia

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 Si gela, stamattina. La nebbia ammanta ancora tutto; ha provato, stamattina, ad alzarsi un poco, a lasciare scorgere un lembo di cielo azzurro pallido, ma è stata solo un'illusione. Mi sono alzata prima del solito per uscire e fare delle commissioni. Sono andata in centro, ma ho parcheggiato la macchina lontano, per fare una passeggiata, nonostante l'aria facesse male al viso. Sono scesa dall'auto, ho preso il mio sacchetto pieno di libri: "Sono in ritardo con la consegna dei libri in biblioteca". Erano libri illustrati che avevamo preso io e mio figlio durante la nostra ultima visita in biblioteca. Li leggiamo e rileggiamo, i libri,  lui li impara a memoria e la sera mi diverto a leggerli sbagliati, così lui può ridere... "Leggi bene, mamma, rileggi da capo". Sono entrata nel palazzo; mi fermo sempre a guardare la panchina nel cortiletto, su cui, quando fa caldo, mi piace sedermi e aprire subito il libro appena ritirato. La lettura è spesso un fa

Del lago di Iseo e di George Sand

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 Il lago di Iseo visto da Peschiera Maraglio Credo che nessun luogo sia contemplativo come il lago. Una distesa di acqua placida, dall'orizzonte definito; una corona di montagne, più o meno alte, di 'cime ineguali' che abbacciano le sponde e delimitano lo sguardo. Amo andare al lago di inverno, sedermi su una panchina e godermi il sole già basso di metà pomeriggio, timidamente caldo eppure accecante, come a ricordare che sì, la primavera non tarderà. E poi camminare sul lungo lago, tra silenzi e conversazioni finalmente fluenti; fermarsi a dare il pane alle anatre, guardare stupiti i cigni che volano velocissimi, radenti l'acqua. Una breve gita in battello, l'odore dell'acqua, le barche in attesa della bella stagione. Oggi, il Lago di Iseo. Una fuga dalla nebbia insistente di questi giorni (o meglio, mesi), che toglie respiro e colori. Meno di un'ora di auto ed eccoci in un mondo di sole, tranquillo, silenzioso. C'era poca gente, Iseo sembrav

Un canto di Natale, Pukka tea e altre lentezze.

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Il giorno di Santo Stefano, per me, è il giorno della lentezza. Archiviata la mangiata epica del 25, amo indugiare sotto le coperte fino a tardi, restare in pigiama fino all'ora di pranzo, chiacchierare, giocare, leggere. Vivo sempre di corsa, ma, durante le vacanze, cerco di godermi gli attimi lenti, senza programmi, che sempre più spesso sono incapace di vivere, travolta dalla frenesia, dal dover fare anche quando non ce ne sarebbe alcun bisogno. A metà pomeriggio, prima di uscire per raggiungere amici che non vedevo da tempo, mi sono concessa il lusso di un tè Pukka ginger, lemon and manuka honey. Il tè dei giorni di Natale è  un regalo confortante che, puntualmente, ogni anno mi arriva dagli amici inglesi. Quest'anno, si è trattato di  una selezione di tè  Pukka (di cui, lo ammetto, ignoravo l'esistenza) che ora rallegra il mio tavolo e i miei pensieri.   Mentre il ginger solleticava il palato, stemperato dalla dolcezza del miele e dal profumo del limone, mi so

Rieccomi

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Sono passati mesi dall'ultima volta che ho scritto. E' strano: amo scrivere, eppure le mille cose da fare  prendono sempre il sopravvento: il lavoro, la famiglia, questo, quello... Poi arriva una sera di vacanza, la sera di Natale, immersa nel buio silenzioso della casa, in cui tutti dormono, e sono qui a chiedermi perché livre au chocolat sia rimasto silente (non che abbia mai pubblicato chissa che, però, almeno, avevo iniziato). Ho tanto da dire e da raccontare; forse avevo iniziato con l'alta pretesa di un blog di critica letteraria, ma è un obiettivo troppo pretenzioso, troppo stancante per una mamma lavoratrice che alla sera alle 21 è tentata di spalmarsi sul divano e non muovere neppure mezza articolazione. Voglio dire, i libri sono parte essenziale della mia vita, ma, forse, livre au chocolat deve essere più me, deve essere il mio sguardo. Non so a chi interesserà, ma certo interessa a me che me ne sto qui, col mini computer sbilenco sul tavolo della cucina, men