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L'angolo di Don Camillo: la psicanalisi

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  Gli anni passano, le passioni restano.  Guareschi è sempre il mio "amico"letterario, l'autore nel quale mi ritrovo quando devo aggiustare i pezzi, quando voglio sorridere, ma allo stesso tempo ricordarmi che la speranza è una virtù teologale e non un motto idiota come il pandemico "Andrà tutto bene".  Quindi, questo blog continuerà ad ospitare la rubrica "L'angolo di Don Camillo", anche se, devo essere sincera, per questo post dovrebbe essere più correttamente "L'angolo di Guareschi".  Il brano che vi propongo, infatti, non è tratto dai libri del Mondo piccolo, ma dall'autobiografia "Chi sogna nuovi gerani?". La stavo rileggendo perché continuo a lambiccarmi il cervello su tutta la questione inerente al processo e all'incarcerazione per la lettera di De Gasperi facente parte del cosiddetto carteggio Churchill - Mussolini di cui oggi non si sente mai parlare. Una fetta di storia che sui libri non esiste e che faccio

Sparano alla prof. Promossi con 9 in condotta

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 Leggo, schifata, ma non stupita, la notizia che i bulli dell'Itis Viola Marchesini di Rovigo, che hanno sparato al volto alla loro insegnante con una pistola a pallini di gomma (la donna ha rischiato di perdere un occhio), sono stati promossi con il 9 in condotta . Ora, io nel corso della mia carriera di insegnante ne ho viste davvero di ogni, quindi non riesco a stupirmi del fatto che qualcuno abbia sparato pallini di gomma in faccia a un'insegnante. Quest'anno uno di Abbiategrasso l'ha pure accoltellata la prof... Non mi stupisce che questi deficienti (mancano palesemente di intelletto, quindi sono deficienti) abbiano condiviso sui social il filmato dell'accaduto, perché oggi ogni atto vandalico deve essere ripreso e condiviso con il popolo del web, altrimenti non sei nessuno. Vuoi mettere quanto sia figo impallinare l'insegnante in mondovisione? D'altra parte, se fai un video che diventa virale inizi a guadagnare un botto, perché non provarci? E' que

Maturità 2023

 Ci siamo. Maturità 2023. Il rituale sempre uguale  - eppure mai uguale - di planaria, scritti, correzioni, orali, i soliti 40 gradi e il ventilatore che non c'è.  Il cuore che batte a mille, non solo dei ragazzi, ma anche il mio. Ogni volta.  La consapevolezza di essere lì, mentre tagliano un traguardo che non dimenticheranno mai, le ansie "Prof. non trovo la carta di identità", "Prof., capisce come scrivo la lettera m?". La consapevolezza e la gioia di esserci, anche se gli sguardi si incroceranno per pochi minuti.  E poi, ogni anno, i ricordi della mia maturità; lo stupore di quanti anni siano passati (ma io sono sempre giovanissima, ho sempre 18 anni più il resto), in quel corridoio per gli scritti e in quell'aula al piano terreno del liceo Verri di Lodi, la prima domanda "Mi parli dei canti di Ossian" e io che penso "Ma porca miseria, io porto italiano come prima materia" (nel pleistocene si portavano due materie alla maturità, delle

L'angolo di Don Camillo: il sole di agosto e il bagno nel Po

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Quello di oggi non sarà un appuntamento dedicato alle pagine per me più intense del Mondo Piccolo, quanto un benvenuto al mese di agosto con le parole di Gureschi. Vi ricordate la scena del film in cui Don Camillo, accaldato, va a fare il bagno nel Po e qualcuno gli ruba i vestiti? Ecco come la scena viene introdotta nel libro. Fra l'una e le tre dei pomeriggi di agosto, il caldo, nei paesi affogati dentro la melica e la canapa, è una roba che si vede e si tocca. Quasi uno avesse davanti alla faccia, a una spanna dal naso, un gran velo ondeggiante di vetro bollente. Passi un ponte e guardi giù, dentro il canale, e il fondo è secco e tutto screpolato, e qua e là si vede un pesce morto. [...] Sulla provinciale naviga lentamente qualche biroccio a ruota alta pieno di sabbia, e il carrettiere dorme bocconi in cima al carico, con la pancia al fresco e la schiena rovente, o, seduto sulla stanga, pesca con una piccola roncola dentro una mezza anguria che tiene in grembo come una

Alla scoperta di Leonardo da Vinci

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Mio figlio, 7 anni, ha scoperto quest'anno Leonardo da Vinci. Il merito di questa scoperta non è mio, ma del suo insegnante di religione che, un giorno, ha fatto vedere in classe un cartone animato intitolato Leonardo (Edizioni San Paolo).  Da  quel momento, è stato tutto un Leonardo qui, Leonardo là, sai che Leonardo ha fatto questo, ha inventato quest'altro. E pensare che all'inizio non riuscivo neppure a capire chi fosse 'sto benedetto Leonardo, fino a che il pargolo mi ha detto "Sai che viveva a Vinci? Dov'é Vinci?". Ahhh   Dopo un estenuante pressing  una certa insistenza, ho deciso di regalargli i dvd di questo cartone animato che gli aveva rapito il cuore; l'ho cercato su Amazon ed evidentemente l'unica acquirente interessata ero io, visto che 2 dvd li ho pagati la bellezza di 1,90€.    Ecco Leonardo!!! (con Gioconda, Lorenzo, il gatto Pardo e Tiglio)  Comunque i cartoni li ho visti: protagonista è Leonardo giovane con i suoi ami

La stellina che aveva paura del buio

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 Ho pensato di presentarvi un bellissimo libro per bambini (e non solo), raccontando una storia...   C'era una volta un bambino che adorava andare a letto presto. "Se vado a letto presto, anche prima che mi venga sonno," - pensava - "mamma e papà avranno più tempo per leggermi tante storie e mi faranno tante coccole". Tutte le sere il bambino chiedeva di inventare storie per lui o di leggergli uno dei suoi  libri illustrati. Tra una pagina e l'altra e una coccola e l'altra, il sonno non tardava certo ad arrivare, ma, con il sonno, arrivava anche la paura del buio. E il bambino cercava in tutti i modi di stare sveglio."Non voglio dormire, non voglio stare al buio da solo! Il buio è abitato dai  mostri". La mamma e il papà lo rassicuravano, ma tutte le sere la storia si ripeteva. Libri belli, coccole, e col sonno la paura del buio. "Qui bisogna trovare una soluzione", pensarono la mamma e il papà.  Così trovarono un libric

L'angolo di Don Camillo: il coraggio e la paura

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  Due sere fa, quando scrivevo il mio nuovo post dopo mesi, parlavo di negligenza e parlavo di social , luoghi in cui perdiamo un sacco di tempo, ma anche luoghi in cui prendiamo coscienza di certi fatti che arrivano a scuotere il mondo intero e il nostro mondo, quello che noi siamo. Giorni fa avevo pensato anche di disattivare l'account su facebook: mi sembrava che le notizie letteralmente mi assediassero, soprattutto quelle più gravi, angoscianti. Certo è che evitare di leggere, per stare tranquilla, non significa eliminare il problema. Non sapere non è la chiave per cambiare le cose, ma solo per ignorarle. Bisognerebbe però fare un passo in più, non fermarsi alla paura e camminare nella direzione del coraggio. Perché se è lecito avere paura per ciò che accade (dai fatti di attualità, alle previsioni degli esperti di turno circa il catastrofico futuro che attende il nostro Paese), è doveroso tirare fuori il coraggio che nasce dalla fiducia. Non la fiducia negli orosc